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Malgrado infruttuose prove di valore per parte dei nostri, il nemico impadronivasi di Mortara; e l’esercito Sardo raccoglievasi a Novara, separato da ogni base e da ogni comunicazione, costretto a dar battaglia quando sarebbe convenuto a Radetzky.

La seconda divisione, recatasi a Novara, fu messa a cavallo della strada di Mortara e la sera del 22 marzo trovavasi al suo posto.

Il 23 marzo era segnato dal destino ad essere uno dei giorni i più luttuosi nelle storie delle nazioni; Italiani ed Austriaci dovevano venire alle mani con esito decisivo.

La nostra fronte di battaglia era formata da tre divisioni su due linee dal Terdoppio all’Agogna. La seconda divisione occupava il centro. Rimase inoperosa per molte ore, essendo disegno del generale in capo Chzarnowsky di stancare il nemico negli assalti della Bicocca e poi verso sera piombargli addosso con truppe fresche, romperlo e fugarlo. Ma la cosa andò totalmente al contrario. Verso sera tutte le forze austriache erano sul campo, davano l’assalto simultaneo all’intera nostra linea e ci minacciavano la ritirata. Il 23.° come altri reggimenti della divisione Bes, era stato esposto coll’arma al piede alla grandine dei proiettili nemici; pure in virtù del suo colonnello non si mosse, non diè segno nè d’impazienza nè di scoraggiamento; il nome acquistato alla Sforzesca serviva d’incentivo, a mostrare intrepidezza, non essendo ancora giunto il momento di slanciarsi contro il nemico. Cialdini animava gli ufficiali, animava i soldati; diceva doversi coronare a Novara le prove felici della Sforzesca; ogni Italiano dover mostrare come sappia vincere o morire.

Intanto giungeva l’ordine d’avanzarsi e veniva accolto con fragorosi evviva; il 17.° e il 23.° marciavano pieni d’ardore allorchè vennero assaliti furiosamente da quattro colonne nemiche. S’impegnò il fuoco, i nostri ricacciavano gli Austriaci e guadagnavano terreno; quando arrivava l’ordine che quei due reggimenti già troppo inoltrati, si ritirassero essendo l’ala sinistra stata oppressa dal nemico; e la ritirata fu eseguita regolarmente sotto la proiezione dell’artiglieria.