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d’altezza fra d’Azeglio e lui; ma era un uniforme e tanto bastava.

«Il combattimento, impegnatosi alla punta del giorno 10 giugno sui monti Berici, non tardò ad estendersi, e verso il mezzogiorno il fuoco era spaventevole da tutte le parti. Un ufficiale mandato da Durando sui colli per assumere notizie, trovò Cialdini nei punti più avanzati e più esposti che col sigaro in bocca e le braccia incrocicchiate osservava i movimenti del nemico. Tornato a Durando, l’ufficiale diè conto della condizione delle cose ed aggiunse alla relazione: «Posso poi dirvi, generale, che tra poco avremo notizia della morte del colonnello Cialdini.» E pochi minuti dopo si seppe ch’era ferito mortalmente. Trasportato poscia in una casa e visitato dai medici e chirurghi, gli si pronosticarono poche ore di vita.

«Intanto le sorti di Vicenza volsero alla peggio. A sera Durando si trovò costretto a concludere una convenzione, fra i cui patti fu quello d’aver cura dei feriti. Cialdini rimase quindi a Vicenza: era colpito al basso ventre; la palla gli aveva forato un intestino, e tutto portava a credere che sarebbe morto in breve di cancrena. La sua tempra ferrea la vinse; una fortunata adesione della parte lesa con le pareti addominali riparò al guasto formatosi dallo squarciamento del tubo intestinale, e poco a poco si trovò in via di guarigione finchè dopo molte settimane potè alzarsi da letto.

Senza parlare delle tenere cure ricevute in casa dell’avvocato Pasini, e come tutti i Vicentini avessero a cuore le sorti di lui, diremo che fuvvi uno tra i nemici il quale mostrò molto interesse pel giovine colonnello. Il tenente maresciallo d’Aspre, uno degli espugnatori di Vicenza, ne chiedeva notizie soventi volte, e soventi volte andò egli medesimo a trovarlo, seco trattenendosi intorno alle guerre di Portogallo e di Spagna, ed all’impossibilità per gl’Italiani di sostenere una lotta contro l’Austria.

«Le ragioni contrarie di Cialdini nol persuadevano; peccato che sia morto a Padova prima del 1859; forse se avesse vissuto, più che colle parole, Cialdini lo avrebbe persuaso coi fatti. Del resio, allorchè il con-