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giacchè io non vengo a parlarvi col linguaggio fervido ed immaginoso a cui siete avezzi, quando prende la parola l’onorevole signor Brofferio: io debbo tenervi un linguaggio freddo, un linguaggio severo, il linguaggio del puro e nudo raziocinio.

«Non si può negare che l’Europa da un secolo in quà conosce il pericolo in cui versa relativamente alla Russia, ma forse giammai questo pericolo l’ha così palpabilmente toccato quanto in questa contingenza.

«Da taluno si è parlato della barbarie russa. Per dir vero, io non vi credo molto; quando veggo una nazione la quale ha costrutto Sebastopoli, ha eretto e creato dal nulla Cronstadt, ha fortificato Varsavia in un modo che ben presto se ne sentirà la potenza, io dico che questa nazione è tutt’altro che barbara. Or bene l’Europa vede appunto quella civiltà che si va insinuando nella Russia andarsi lentamente svolgendo per rivolgersi poi tutta contro la civiltà europea. Lasciate che quei 60, 70 o 80 milioni di Russi siano collegati tra loro colle strade ferrate, coi telegrafi elettrici, e formino una nazione compatta come la Francia e l’Inghilterra, allora comincerà il grande pericolo per l’Europa.

«Fra cinquant’anni la Russia conterrà 100 milioni d’abitanti i quali uniti sotto un solo regime politico-religioso, ne varranno 200 o 300 altri, i quali sieno divisi d’interessi religiosi e politici, com’è il rimanente dell’Europa.

«L’Europa attuale deve alla perfine ricorrere a qualche rimedio polente. Rimedi palliativi ve ne sono molti. I celebri quattro punti, che voi conoscete: la libertà del mar Nero, la distruzione di Sebastopoli, tutte queste non sono che ferite di una spilla, ma il pericolo continuerà ad ingigantire, e non vi sono assolutamente che tre rimedi efficaci 1.° ricostrurre una grande Polonia, e ritenete, io dico grande con intenzione, perchè una Polonia di tre o quattro milioni non gioverebbe a nulla; e neanche la Polonia che contava, se non isbaglio, circa 10 milioni, più uon basterebbe; 2.° inoltrare, quasi direi parallelamente, le potenze che fiancheggiano e fronteggiano la Russia sino nel-