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e Durando passò a far parte di altra che si organizzava per combattere in favore di Don Pedro nel Portogallo. In quella legione, Giacomo Durando ebbe grado di tenente, ma poco mancò non perisse nel tragitto da Ostenda alle coste Lusitane.

Si oda la descrizione ch’ei fa nelle sue memorie di quel fortunato viaggio.

«Il legno che ci portava era uno dei primi piroscafi che si adoperassero a questo tragitto. La traversata non doveva protrarsi al di là di cinque o sei giorni. Dopo il primo giorno si manifestò a bordo il cholèra morbus. Nessuno aveva cognizione di questa malattia e non sapevamo spiegarci come mai vi si fosse potuto infiltrare. Fino allora non si era parlato di questo malanno che in Polonia, e presumo che nello sfacelo di quel paese qualche profugo la portasse latente nel Belgio, dove si diffuse nelle nostre truppe.

«Questo fatale incidente minacciò di farci perire a bordo tutti quanti, e così sarebbe stato se il viaggio si fosse protratto ancora di qualche giorno. Toccammo finalmente le foci del Douro, dopo aver perduto una trentina d’uomini, con altrettanti malati a bordo. La città d’Oporto era compiutamente bloccata dall’armata Miguelista; i settemila uomini che l’occupavano sotto gli ordini di Don Pedro, appena bastavano a tutelarne una parte; le comunicazioni col mare difficilissime: i viveri scarseggiavano. Era un’orrenda vista quella dei nostri colerici, discesi a stento nelle piccole barche dei Portoghesi. Mi ricordo che quei marinari spaventati si rifiutavano di accoglierci e si dovette minacciare di far uso della forza.»

In seguito il chiaro scrittore ci fa una descrizione, delle più tetre, dello stato in cui trovò gl’italiani che l’avevano preceduto, e dice:

«Dei primi a giungere fu Massimo di Montezemolo, ma ohimè! in qual misero stato! Tutti gli officiali di Don Pedro vestivano laceri panni e distinguevansi appena dai gregari, portando una specie di sciarpa rossa. Le fatiche dell’assedio, la mancanza di soldi regolari, il vitto scarso, spiegavano le cause della loro compassionevole condizione.