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Torniamo ora alle memorie del Durando per sapere come fosse che la cospirazione venisse scoperta e quali conseguenze ne derivassero pel nostro protagonista.

«Un fortuito incidente, prosegue a dire il Durando, ruppe la tela. Fu dimenticato in un albergo del Colle di Tenda, da un ufficiale dei nostri che si recava a Nizza per farvi la propaganda, un portafogli con alcuni proclami e alcuni nomi. La polizia arrestò immediatamente tre ufficiali del reggimento Piemonte a Genova, cioè Ribotti, Levaneis e Destefanis. Contemporaneamente si arrestava in Torino Angelo Brofferio, Giuseppe Bersani e il dottor Balestra. S’iniziò ab irato un processo sotto l’alta direzione del conte Cimella, che minacciava di concludersi luttuosamente, tanto più che Parma, Modena e Romagna deponevano le armi. I carcerati erano tutti giovani, quasi tutti inesperti delle reti fiscali, e potevasi temere che si lasciassero strappare qualche motto, qualche cenno, qualche indizio, da autorizzare nuovi arresti e nuove persecuzioni. Durante tutto il mese di aprile e maggio 1831 menai una vita d’ansietà e di tribolazioni. Non dormiva in casa, cangiava spesso domicilio, mi refugiava or qua, or là, sempre adocchiato da innumerevole turba di spie; ebbi ospitalità in un convento, e talora anche nella reggia presso una stretta congiunta del Bersani. Mi toccava poi confortare ora la famiglia desolata del Brofferio, ora le famiglie degli altri detenuti. Questa situazione si aggravava di giorno in giorno. Sul finire di aprile mi venne fatta una lunga perquisizione. Fui sorpreso di nottetempo in letto; si rovistarono durante quattro o cinque ore le mie carte, i miei libri. Solo mi tolsero una corrispondenza anonima, proveniente da Chieri, dove qualche giorno prima era stato un tafferuglio fra operai, al quale si volle naturalmente attribuir colore politico. Il bravo commissario s’immaginò aver fatto una grande scoperta e mi lasciò fregandosi le mani dalla gioja. Disgraziato! erano lettere di una prima donna del teatruccio di quella città. Credei a tutta prima che sarei tradotto in carcere; ma il commissario si limitò ad ammonirmi con queste parole: Ella può