Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 2.pdf/184


– 570 –

seri vi riconobbero un fatto grave che rivelò al popolo la sua forza, convinse il Re della verità del voto nazionale, ne cessò le esitanze, aprì gli occhi al governo, e atterrì i nemici delle libere istituzioni che forse speravano vederle soffocate nel loro nascere. Tanto che alcuni giorni dopo il fatto, quando compiuta con buon successo l’impresa, e applaudito dalla popolazione, avea l’Azeglio da tutti gli ordini della cittadinanza feste, conviti e dimostrazioni, per cui era a quei giorni un lungo tripudio per la città, il conte Barelli, chiamatolo una mattina al ministero degli affari interni, gli dichiarava che la condotta da lui tenuta il 27 febbrajo era stata atto di fazioso, e che il governo avrebbe dovuto sostenerlo più anni nella fortezza di Fenestrelle. L’Azeglio gli rispondeva sorridendo: «Vostra eccellenza è ancora in tempo!» Egli pensò fra sè che, se il fatto riusciva a male, il detto del ministro si sarebbe avverato. Gli dichiarava poi (e ciò malgrado suo, senza dubbio) che il Re volendo premiare la sua coraggiosa devozione gli conferiva il grado di maggior generale della Guardia nazionale, ond’era capo supremo il Duca di Savoja.

Egli è adunque chiaro da quanto abbiamo qui sopra riprodotto e che, come già avvertimmo, è pienamente in ogni suo particolare conforme al vero, che al Roberto d’Azegiio si deve in gran parte riconoscere il vanto d’aver affrettato, se non più, il desiderato momento in cui i popoli del Piemonte furono emancipati da quella rigida e dispotica tutela, all’ombra della quale avevan piuttosto vegetato che vissuto fino al 1848.

Quando poi la guerra nazionale fu bandita da Carlo Alberto, il d’Azegiio non tardò un minuto ad offrire il proprio braccio ed il senno onde combattere il nemico dell’indipendenza italiana. Se non che il principe ereditario lo invitava dal canto suo, con una lettera che poniamo nell’originale francese sotto gli occhi ai lettori, lo invitava, diciamo, a recarsi al quartier generale stanziato in Alessandria.

Ecco la lettera:

«Cher Marquis,               


«Le Roi me charge de vous dire que lundi il sera à Alexandrie. Si vous voulez venir le rejoindre, il vous