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o 02 ’ esse preludevano ai maneggi e alle diatribe che dovevano impiegare più tardi a rovesciare l’intero gabinetto Ricasoli, e si lusingavano che minandolo da quel lato, potessero più presto venire a capo di disorganizzarlo e costringerlo a dimettersi.

Se i loro tentativi non riuscirono appieno, pure non rimasero pur troppo senza effetto, dacchè esercitarono una tale influenza sull’animo dell’uomo egregio del quale descriviamo la vita, da indurlo a cedere il campo e a presentare le proprie dimissioni, che dovettero essere accettate. L’opinione generale degli uomini sensati riguardò quell’atto del Minghetti come una debolezza e lo condannò siccome una deficienza di coraggio civile.

Più tardi il contegno del Minghetti durante le agitazioni che precedettero la caduta dell’intero gabinetto Ricasoli sembrò anche a molti soverchiamente circospetto e dubbioso. Da un uomo dalla tempra del nostro protagonista, il di cui patriotismo e la cui assennatezza politica erano noti ad ognuno, si sarebbe desiderato un contegno più fermo e sicuro, un’adesione più esplicita al ministero del quale egli aveva fatto parte per lungo tempo, e dal quale era uscito senza avere apparentemente motivo alcuno di dissenso con veruno de’ suoi membri.

Il Minghetti, mediante l’influenza che legittimamente esercitava ed esercita sugli animi dei suoi colleghi della Camera dei deputati, avrebbe potuto, ove l’avesse energicamente voluto, sostenere con molta efficacia il gabinetto presieduto dal barone Ricasoli, contribuire a consolidarlo e completarlo, si che la crisi ministeriale del 2 marzo non avesse potuto aver luogo. Invece egli ha credulo meglio di non mai pronunciarsi decisamente in un senso o in un altro, dando così motivo a credere ai suoi avversari, o ch’egli volesse conservarsi buone relazioni nei due campi, contegno d’uomo ambidestro che noi non esitiamo a respingere, o che mancasse di quel colpo d’occhio politico che gli rendesse agevole la scelta fra due strade quasi diametralmente opposte.

Queste oscillanze per parte d’un personaggio che nei trascorsi tempi ha dato saggio, come i lettori