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più grandi qualità e che senza dubbio l’ha spinto e lo spinge a operare le grandi cose.

In Inghilterra noi sappiamo che il Crispi ha avvicinato e si è legato assai intimamente col Mazzini; ma non crediamo, come molti credono o fanno vista di credere, ch’egli sia mai stato, nel vero senso della parola, un adepto del celebre agitatore. Il Crispi ha una individualità troppo pronunciata ed autonoma, per essersi mai potuto lasciare in certa qual guisa assorbire da un’altra individualità, per elevata e sublime che potesse sembrargli. Di più v’ha un’altra ragione, agli occhi nostri convincentissima, per farci credere che il proselitismo del Crispi a riguardo del Mazzini sia una chimera, e questa si appoggia sulla divergenza quasi assoluta ch’esiste fra la dottrina mistica, vaga e inapplicabile dell’apostolo e il positivismo logico ed inflessibile dei principi onde s’informa la scienza politica del nostro protagonista. Non vogliamo dire con ciò che tra il Crispi e il Mazzini non sianvi stati rapporti intimi e continui; ma sostenghiamo che il Crispi non è tal uomo da lasciarsi influenzare da chi dista da lui per quanto il sogno si scosta dalla veglia, e siam piuttosto disposti ad ammettere che nelle rare occorrenze in cui quei due hanno agito d’accordo, il Crispi siasi servito del Mazzini, invece che questo di quello.

Ad ogni modo, la parte presa dal Crispi nei moti del 6 febbrajo del 1855 non deve essere troppo severamente interpretata, nè le si deve dare una troppo grande importanza o farne un addebito troppo severo. Durante tutti i suoi viaggi e le sue dimore in Francia ed in Inghilterra, il Crispi non lasciò mai un’occasione d’istruirsi e di prepararsi attivamente a sostenere la parte che sentiva spettargli in seno alla patria, una volta che fosse risorta. E questa speranza ch’ei possedeva del risorgimento d’Italia, speranza che nell’animo di quell’uomo energico arrivava sino al grado di fermo convincimento, non era già inoperosa e fatalistica. Egli non mancava mai un’occasione di agire per ottenere uno di quelli anche piccoli effetti che pur potevano in qualche modo contribuire ad affrettare l’ora del gran riscatto. Naturalmente, egli come altri,