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Palermo; amnistia generale, ad eccezione di 44 persone e tra queste il primo Ruggero Settimo.
Se non fosse stato per gli ultimi due patti le condizioni erano forse accettabili; ma dopo l’eccidio di Messina, si doveva tutto o nulla ottenere, anzichè cedere vergognosamente appena si proponea di trattare la capitolazione della patria libertà.
La Sicilia rispose con la leva in massa, e se la sorte dell’armi le fu in seguito contraria, per una od altra ragione, la sua coscienza dovette contentarsi a compiere il sacro dovere a cui si sentiva chiamato.
Giungeva l’annunzio della cessazione dell’armistizio, e la febbre de’ provvedimenti guerreschi, ahi troppo tardi manifestatasi, faceva fede dell’unanimità del popolo nell’odio verso i Borboni. Si richiamarono i congedati, si formò la giovine guardia, s’istituì la legione universitaria e provvigioni e fossati e barricate.
Ruggero Settimo ebbe per decreto del Parlamento la denominazione di Padre della patria, datogli in quei momenti per dimostrare che la fiducia nelle proprie forze non era punto diminuita. Ecco il discorso che il Settimo pronunziò in quella circostanza in mezzo alla generai commozione:
«Non ho parole rispondenti all’emozione del mio cuore per manifestarvi la mia riconoscenza. Voi mi avete dato il nome di padre della patria: che ho io fatto per meritarlo? È opera vostra e non mia la recuperata libertà; ed io ho fede che alla saviezza delle vostre leggi, alle armi della guardia nazionale e del nostro giovine esercito, coll’entusiasmo del popolo, coll’ajuto d’iddio, otterremo quel trionfo die merita la santità della nostra causa, e vedremo assicurata la libertà non che l’indipendenza della Sicilia».
Il generale Mieroslawski ebbe il comando dell’esercito nella provincia di Messina. Egli, molto fornito di teoriche militari profonde, sembra destinato ad essere sventurato nelle battaglie e la campagna siciliana non è la sola a provarlo: o per falli o per disgrazie, egli fu sempre perditore a fronte del generale Filangeri di Satriano, ed aveva soldati che si son battuti e son rimasti morti sul campo.