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di Herz; è una suonata molto lunga, ed in tal modo rimaneva prolungato quella specie di supplizio imposto a Laura.

L’artista aveva in quel momento il concorso di molte passioni che lo ajutavano. L’ebbrezza della strana vendetta che si prendeva, diede un’agilità convulsiva alle sue dita, e suonò con quella maestria ed inspirazione data a pochi. — Terminata la prima parte ei fece pausa per asciugarsi la fronte, ed alzo gli occhi a Laura come per dirle: Una volta toccava a te! — Laura comprese ed arrossì.

Incominciò la seconda parte; il signor Salviani prorompeva ad ogni tratto in accenti d’ammirazione e la povera Laura invece sentiva svegliarsele in cuore mille affetti che si urtavano a vicenda causandole un’indicibile oppressione. L’ira, la rabbia che animavano Ermanno glie lo fecero apparir più grande, e noi crediamo che in quel momento ella si dimenticasse di esser fidanzata.

L’uditorio era sospeso e subiva il fascino di tutte quelle vibrazioni melodiche; la musica di Herz ha questo carattere che allegra, commove e strazia nello stesso tempo. Alcune battute soavi e malinconiche vengono bruscamente rotte dall’urto di un’accordo tetro e misterioso, da cui si sviluppa bene spesso un canto allegro e popolare. — Weber è uniforme, spesso monotono; Herz è sfrenato; la sua musica è come il vento che passa su tutti i punti.

Il pezzo già volgeva al suo fine; ciò sollevava alquanto Laura, che nell’ultima pagina scorgeva il termine di una posizione difficile. — Ad un tratto però Ermanno cedendo allo slancio della fantasia, fece una digressione, ed abbandonò le mani in balìa del pensiero. Come altre volte nei momenti d’inspirazione, egli si diede ad improvvisar melodie. — Il suo primo