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fianco, mormorandoti parole di tenerezza fra gli accordi della tua musica....

«Madama Salviani va pazza per quella Fantasia sull’Ultimo pensiero di Weber, ma a me restò più impressa la Campana dei morenti. Oh! la bella musica, e con quale straziante effetto tu la eseguisti! Io aveva voglia di piangere tanta era la commozione che mi destava quel canto lúgubre e morente; e se fossimo stati soli, ti sarei caduta nelle braccia per dirti che quella musica divina, mi strappava lagrime d’amore.

«Tu lasciasti un mondo di ricordi in questa nostra piccola villa. — Entro spesso nella camera che era a te destinata, e ne esco talora colle lagrime agli occhi, perchè parmi che colà tutti gli oggetti piangano la tua assenza. — Trovai un volumetto che tu dimenticasti, sono le poesie di Leopardi. Tengo nascosto quel prezioso ricordo donatomi dal caso e lo leggo spesso perchè so che è il tuo poeta prediletto. — Vi sono dei segni, ed uno specialmente sui versi:

«O speranze, speranze; ameni inganni
«Della mia prima età! Sempre parlando
«Ritorno a voi; che per andar di tempo
«Per varïar d’affetti e di pensieri,
«Obliarvi non so! . . . . . . .

E di quelle speranze che formano il mistero della vita mi pasco io pure. — Spera amico mio, è questa una tale felicità che compensa tutti i dolori.

«Tu che ora vedi il primo barlume della speranza, saluta con gioia la sua luce apportatrice di tante dolcezze....

«Mi dici che in pochi mesi, cambiai d’aspetto, che il mio sguardo è più serio; ma non sei tu il primo a fare questo rimarco. La mamma già me lo disse, e