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La grana di Re Mimulfo.


Sulla riviera folgorava un aureo tramonto. Il lago, i monti, il cielo annegavano nei più sfacciati colori della cromolitografia.

Il bacino era una stemperatura di lapislazzuli, l’isola di San Giulio una vigorosa pennellata di roseo carnoso con lumeggiature di croceo fiammeggiante; le montagne intorno ponzavano dal grembo verde vellutato, greppi muschiosi, e garzaje fitte arrosate con toni caldi di aranciato; i culmini rocciosi libravano le creste ambrate nella luminosa vastità del cielo.

Orta già brulicava per la festa dell’indomani, la piazzetta aveva una gaiezza insolita.

I fruttajuoli disponevano le loro mercanzie sui banchi allineati all’ombra degli ippocastani. Alcune lavandaie sulla riva tuffavano le braccia abbron-