Pagina:Cagna - Alpinisti ciabattoni.djvu/29


13


galleggiante sull’acqua bigia; il lago era solcato di barchette che filavano via silenziose nel fresco della sera.

Il droghiere, visto che un partito bisognava prenderlo, ebbe un barlume di resipiscenza; guardando quel lago forestiero, pensò alla sua botteguccia laggiù a Sanazzaro, alla sua famigliuola, e si ravvicinò senza asprezza alla moglie.

— Insomma, — disse, — sem chì per sta alegher!...

Te set ti...

Ben, sì, sarò mi... lassa andà...

Martina si alzò rappattumata; Gaudenzio riprese il suo saccone; s’incamminarono a casaccio, e trovandosi in faccia all’Hôtel del Persico, che aveva modesta apparenza, entrarono risoluti.

Chiesero una camera; ce n’era una ancora, proprio l’ultima disponibile, disse l’oste; e si arrampicarono su per le scale, lui già di nuovo sudato per quel valigione che pesava come un morto, e Martina arrancando un poco per la molestia dello stivaletto.

La vista di un bel lettone matrimoniale ampio, capace, li ravvivò alquanto: erano così dispersi e sballottati, i poveretti! che quasi quasi si sarebbero