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Poveretta! chi l’avrebbe detto che sarebbe morta di lì a qualche mese, morta dando alla luce un bambino, che adesso è figlio di nessuno!...

Oh che ricordanza! nel momento che Martina spingeva quella disgraziata fuori della porta, la Rosetta aveva gridato disperatamente: — Dio vi castigherà!... e adesso quel grido rintronava nella testa di Gaudenzio, come campana da morto.

Chi lo sa? non era forse stato lui Gaudenzio la causa di quella disgrazia? Se egli si rassegnava, se avesse ceduto alle preghiere di lei e di Leopoldo, il matrimonio si faceva subito, e quella poveretta avrebbe partorito senza rimorso e senza terrori, e forse sarebbe viva ancora, e porterebbe in trionfo come tutte le madri il suo povero bambino. Invece ella era sotterra da tre anni, e quel misero piccino stava come un peso sulla coscienza di tutti!

Ed ecco, in mezzo ad un turbinio di visioni tetre, gli appariva come un sorriso quel roseo orfanello, che aveva veduto tante volte in braccio alle comari del paese.

Oh quanto al somigliare, come dicevano tutti, al suo figliolo Leopoldo, era un fatto innegabile, e quando per caso se lo vedeva passare vispo, giocondo, davanti alla sua drogheria, Sor Gaudenzio si