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IL REGICIDIO



Puoi uccidere quest’uomo con tranquillità.

(Victor Hugo, Chatiments).


I miei nemici, dopo aver esaurito contro di me il loro dizionario di ingiurie vili e di lordure, per aver detto che la morte di re Umberto non mi aveva né sorpreso nè afflitto, aggiungono che la mia uscita dal bagno la devo alla sua bontà.

Menzogna.

Al bagno vi fui inviato nel nome del re e ne uscii per volontà di popolo, sopratutto dei due collegi elettorali di Forlj e Ravenna, ove fui eletto deputato nove volte come protesta contro la mia condanna ingiusta ed infame.

Fu l’opinione pubblica che forzò il re a firmare la mia grazia, grazia che disprezzai di domandare e che mi sarei creduto disonorato se l’avessi fatto.

Al vostro re e a voi non devo nulla, non ho mai nulla domandato. Mentre che quelli fra voi che hanno reso qualche servizio al paese si sono affrettati di presentare la nota da pagare: e quale nota!

Io, alla vostra monarchia, spogliatrice e sanguinaria, non devo che bagno, reclusione, prigione, esilio, ferite, calunnie ignobili ed infami.

A voi tutte le libertà, tutte le licenze, tutti i