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che a quattro leghe da Roma deve nutrirsi di erbe per non crepare di fame? La scomparsa di un vinto non è che un incidente mediocre nella lotta di tutta una nazione contro un regime di fango e di sangue.
La corte di Milano ha sentenziato. Bresci è all’ergastolo e Umberto al Pantheon.
La lotta continua.
Tutti i vili compromessi, tutte le apostasie, tutte le debolezze non hanno arrestato nè arresteranno nemmeno per un istante questa lotta accanita fra reazionari e rivoluzionari, fra il presente e l’avvenire, e la vittoria finale, è certo, resterà all’avvenire.
Parigi, 10 Settemmre 1900.