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cora passato per essi. Attendiamo, attendiamo ed anch’essi saranno degli eroi e i professori dell’avvenire ne faranno l’apologia, come quelli d’oggi fanno l’apologia dei regicidi antichi.


I giornali monarchici e la stupidità umana ripetono che la morte di Umberto ha dolorosamente colpito al cuore tutti gli italiani.

Non è vero. Eccone la prova:

Il giorno dopo la morte di re Umberto, i due deputati eletti in Italia furono dei socialisti. I loro avversarii elettorali dimostrarono invano che la idea della trasformazione economica, propugnata dai collettivisti, i comunisti e gli anarchici, aveva convinto Bresci dell’urgenza del regicidio. Il popolo votò pei rappresentanti i principii rivoluzionarii a costo di dare ancora ragione ai fanatici di abbattere gli idoli umani.

Come i martiri cristiani rischiavano la morte nel circo, per rovesciare i falsi dèi, così i ribelli contemporanei rischiano la morte del patibolo o quella generata dalle malattie nei reclusorii per precipitare i re nell’abisso della morte: i due atti sono identici.

In seguito, ciò che fu sintomatico fu quanto si produsse in Roma durante i funerali di re Umberto. I principi che seguivano il feretro del re, spaventati, ad un dato momento, sguainarono le spade per proteggere il loro sovrano.

Da ciò non si può concludere che una rivoluzione che cambi il regime politico della penisola, sia imminente pel fatto che, contrariamente a ciò che si è detto, la morte del re non ha incontrato la universale riprovazione e perchè il regime attuale è ridotto a repressioni violente: in questo, — sia detto fra parentesi, — il governo non fa che seguire una tradizione che esiste di già nel paese.

Perciò bisogna stare in guardia da profetizzare qualcosa di importante da questi incidenti. Tuttavia