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ATTO QUARTO

SCENA PRIMA

Serpilla, Clori.

          
Serp.Non posso più: deh qui ti posa omai,
          e dل qualche respiro,
          se non al core, al piede almen.
          Clori.Posiamci
          ove a te pare: ad ogni modo in vano
          quinci e quindi m’aggiro.
          Non c’è monte né colle,
          aura non c’è ned ombra
          che ? mio dolor consoli.
          Non c’è luogo al mio scampo, ed ogni luogo
          a tormentar m’è buono.
          Ecco appunto ove nacque il mio dolore:
          là rividi il crudel, qui ? riconobbi;
          qui fui lieta, e repente
          ad un colpo di voce
          qui, in questo luogo appunto,
          qui ricaddi infelice; e fu si ratto,
          ahi lassa, il precipizio,
          ch’omai per me la morte
          esser non puٍ che neghittosa e tarda.
          Serp.D’amor e di fortuna
          miseri avvenimenti
          da me più non uditi
          tu m’hai narrati, o figlia.
          G. Bonarelli, Filli di Sciro.