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S’io ti sembro importuna,
perdonami, pastor: la cosa il merta.
Raro o non mai sen vede in questi campi.
Niso.Deh non voler ch’io narri
lunghe fortune or, quando
poco tempo ho di vita.
L’ebbi, ch’era fanciullo
anzi tempo felice:
l’ebbi da man che regge
altro ch’armento o gregge:
l’ebbi, né fia ch’io ? nieghi,
l’ebbi a pegno d’amor, d’amor ch’altrove
perduto, in questi campi (oimè, che spero!)
a la mia pena antica
va cercando ? ristoro.
Clori.(È Tirsi, è desso.
È Tirsi, e fin ad ora in questi campi,
per mia cagion dolente,
va di me ricercando.
Oh fido core, oh me via più ch’ogni altra
avventurata amante!
Ecco ? di sospirato,
ecco il ben ch’io piangea!
Pianti, sospiri, addio!
son forniti i dolori.)
Niso.Deh non vedi costei, ch’ad ogni punto
si volge in altra parte,
seco stessa ragiona,
e par tutta confusa, io non so donde?
Clori.(Non mi conosce ancor, non s’assicura.
Con Nerea sen consiglia.)
? er. Fors’anco adombra, e teme
ch’a lei si doni il cerchio.
Non vedesti giammai
più guardinga fanciulla.
Clori.(Com’esser puٍ ch’Amore
segreto almen non gliel ridica al core?)