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né intenso, l’impeto degli avversari svanisce e vassene il colpo a voto. Or noi abbiam detto che, benché l’amor in se stesso per avventura non fosse intenso, ad ogni modo per la debolezza ed inesperienza del cuor suo ella potea esser tratta nella deliberazione ch’ella fé’ di voler morire. Ma in somma e’ pare che togliendo ali’amor di Celia la intensione, si tolga alla sua morte il verisimile, che sarà il soggetto del capo seguente. CAPO QUINTO SE LA DELIBERAZIONE CHE CELIA FA DI MORIRE SIA VERISIMILE Qui, dove siamo all’ultimo capo de’ miei Discorsi, quanto più scopro da vicino il fine del vostro rincrescimento, tanto più me n’invoglio. Ormai dunque correrٍ, volerٍ; non ho cominciato, ed eccomene al fine. In questo capo abbiamo a vedere se la deliberazione che fa Celia di morire sia verisi- mile. Molti sono stati coloro che per cagioni ben anche leg- gierissime s’hanno data la morte. Leggesi d’un avaro, il quale, trovandosi pieni di formento i granai, sognٍ che per la beni- gnità della sopravvegnente stagione il prezzo n’era avvilito, si che, non potendo la mattina sostener l’orror di quel fan- tasma che gli rimanea fisso nel cuore, volle morirne: volle morire per un sogno. Ma cotali avvenimenti possono esser più veri che verisimili: la volontaria morte, senza gran cagione, non sarà mai verisimile. Dunque veggiamo quai furon le ca- gioni che n’ebbe Celia. I. L’avvenimento di Celia è tutto di passo in passo ACCOMPAGNATO DALL’eSEMPLO d’OvIDIO, FUORCHة NEL PUNTO del voler morire. — Ovidio, colui che con l’esemplo di se stesso è gito in ciascuno degli altri capi di passo in passo favorendo la verisomiglianza dell’avvenimento di Celia, qui nel punto del morire l’abbandona. Celia amava due ad un tempo: