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FILLI 01 SCIRO
la man senz’arme e senza core il core,
tosto e’ fu volto in fuga.
E mentre inverso ? monte si rinselva,
ecco la sua fortuna infra que’ lacci,
che tesi avea per grosse fiere Aminta,
a traboccar nel mena.
Clori.E cosí resta
nobile preda il predator superbo.
Celia.Seguivanlo i pastori;
ma poco indi lontan caddero a terra,
versando per le piaghe,
ond’erano ambidue feriti a morte,
un torrente di sangue,
ch’a’ piedi miei sen corse,
me£saggiero mortai, chiedendo aita.
Gran cosa, o Clori, udrai, ned è menzogna.
Io per pietà si forte allor mi scossi,
che i forti lacci infransi:
fransi que’ lacci allora
per la pietà d’altrui, che per me stessa
ben mille volte in prima
tentato avea di rallentare in vano.
Quando sciolta mi vidi,
per poco non mi diedi a correr nuda.
E mira strano affetto...
Clori.Ma che dicesti ancor, che non sia strano?
Celia.Giunta fra i duo giacenti
semivivi pastor, quand’io dovrei
da le ferite almeno
raccor co’ veli il sangue,
or l’uno or l’altro i’ miro,
ver l’un, ver l’altro i* movo;
bramo pur d’aiutar ambo ad un tempo,
e nullo aiuto intanto,
non sapendo a cui dar l’aiuto in prima.
Al fin pur cominciai; né so da cui,
perocché, mentre a l’uno