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Non ama se non è offeso: en ego, confiteor, non nisi laesus amo. E finalmente senza gelosia l’ardor suo non si raffina: ne securus amet nullo rivale, caveto: (Ovidio, Amor., I, 8). che perٍ, si come l’amor non dura senza la gelosia, cosi niuno si puٍ tener libero dall’amore se non quando non ha più senso di gelosia: hunc quoque, quo quondam nimium rivale dolebas, vellem desineres hostis habere loco. (Ovidio, Rented, am., 792-793). Queste son l’arti con le quali i suoi maestri insegnano a condur l’opera d’amore a perfezione. E conchiuggono: has artes tolle, senescet amor. Se le nobili perfezioni, addunque, dell’amore non son altro che amaritudini, pericoli, tempeste, battaglie, sospetti, inganni, percosse, offese, gelosie e mill’altre tali, ciascuno potrebbe ormai avvedersi che ? non condiscendere a tutte le voglie del- l’amante, il non compiacergli in tutte le cose, anzi il contra- dirgli sovente e l’offenderlo, anche nella stessa materia della gelosia, non solo non ripugna alla perfezion dell’amore, ma che senza quello la sua fiamma va in fumo. Cosi porta l’im- perfezion della sua natura. Ma (potrebbe dirmi alcuno) che differenza, addunque, sarà fra l’odio e l’amore, fra l’amante e’1 nemico, s’è lecita l’offesa? Veramente, se con sano giu- dicio dovesse dagli effetti stimarsi la natura delle cose, ve- dremmo che tra l’amante e ? nemico non ci ha molta diffe- renza, poiché non men dall’amante che dal nemico vengono