[St. 39-42] |
libro iii. canto i |
13 |
Adesso del castello è campïone
E diffensore il re tanto membruto;
Cotale impresa prima ebbe Grifone,
Qual da lui poco avanti fu abattuto.
Se quel te vince, restarai pregione
Sin che altro cavallier ti doni aiuto;
Ma se lui getti sopra alla pianura,
Te provarai a l’ultima ventura.1
Provar convienti al glorïoso acquisto
Di prender l’arme che fôrno di Ettòre;
Più forte incanto il mondo non ha visto,
E sino a qui ciascun combattitore
Ce è reuscito a tale impresa tristo,
Nè par che gionga alcuno a tanto onore;
E tu la proverai, poichè èi venuto:
Fortuna o tua virtù ti darà aiuto.
Così parlando gionsero al castello.
Mai non se vidde il più ricco lavoro:
Le mura ha de alabastro, e il capitello
De ogni torre è coperto a piastre d’oro.
Verdeggiava davanti un praticello
Chiuso de mirto e de rami de aloro2
Piegati insieme a guisa di steccato,
E stavi dentro un cavalliero armato.
— El re Gradasso è quel che avanti appare,
Disse la dama, dentro a quel ridotto.
Ora con me non averai a fare,
Chè sempre teco mi trovai di sotto.
E Mandricardo, odendo tal parlare,
La vista a l’elmo se chiuse di botto;
Spronando a tutta briglia e gran tempesta,
A mezo il corso l’asta pose a resta.
- ↑ Mr. provarai l’ultima; P. Tu proverai l’ultima.
- ↑ Mr. e P. mirti.