Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/98

88 orlando innamorato [St. 87-90]

        Poi che assai se ebbe indarno affaticato,
     Delibra altrove sua forza mostrare,
     E nella schiera de’ nemici entrato
     Cavagli e cavallier fa trabuccare.
     Ma cento passi non è dislongato,
     Che Ranaldo lo vene a travagliare;1
     E benchè molto stretto non lo offenda,2
     Forza li è pur che ad altro non attenda.

        Tornati sono alla cruda tenzone:
     Bisogna che Ranaldo giochi netto.
     Ecco venire il gigante Orïone,
     Che se ne porta preso Ricciardetto.
     Per li piedi il tenìa quel can fellone:
     Forte cridava aiuto il giovanetto.
     Quando Ranaldo a tal partito il vede,
     Della compassïon morir si crede.

        Così nel viso li abondava il pianto,3
     Che veder non poteva alcuna cosa;
     Mai fu turbato alla sua vita tanto.
     Or li monta la colora orgogliosa......
     Ed io vi narrarò ne l’altro canto
     Il fin della battaglia dubitosa,
     Che, come io dissi, cominciò a l’aurora,
     E durò tutto il giorno, e dura ancora.

  1. P. venne.
  2. Mr. non offenda.
  3. E. Fu si; MI. E si; Mr. Cusì.