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orlando innamorato |
[St. 55-58] |
Il re Balorza, con la faccia scura,
Ne porta sotto il braccio Ricciardetto;
Combatte tutta fiata, e non ha cura
De aver nel braccio manco il giovanetto.
Ogniun ben de aiutarlo se procura,
Ma il gigante il porta al lor dispetto.[1]
Alardo, Ivone ed Angelin li è intorno:[2]
Esso de tutti fa gran beffe e scorno.
Il terribile Alfrera avea levato,
Al suo dispetto, Isolier dello arcione.
Feraguto li è sempre nel costato,
Nè vol che ’l porta senza questïone.
Vero è che ’l suo destriero è spaventato,
Nè può accostarse con nulla ragione:
Per la ziraffa, lo animal diverso,
Fugge il cavallo indrieto ed a traverso.
Il crudel Orïone alcun non piglia,
Ma con l’arbore occide molta gente,
E petto e faccia ha di sangue vermiglia;
Lancie, nè spade non cura nïente,
Chè la sua pelle a uno osso se assomiglia.
Ora tornamo a Ranaldo valente,
Che forte se conturba nello aspetto,
Perchè Balorza porta Ricciardetto.
Se or non mostra Ranaldo il suo valore,
Giamai nol mostrarà il barone accorto;
Chè a Ricciardetto porta tanto amore,
Che, per camparlo, quasi serìa morto.
Dente con dente batte a gran furore,
L’uno e l’altro occhio nella fronte ha torto.
Ma al presente io lascio sua battaglia,[3]
Per ricontarvi un’altra gran travaglia.
- ↑ P. lo porta a.
- ↑ Mr. omm. li.
- ↑ T., MI. e P. nel.