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[St. 35-38] libro i. canto iv 75

        Re de Etïopia fu un gigante arguto,
     Che quasi un palmo avea la bocca grossa.
     Davanti al re Gradasso fu venuto
     (Balorza ha nome quel c’ha tanta possa);
     Comandagli che prenda Feraguto.
     Ultimamente pone alla riscossa
     Li Sericani ed ogni suo barone:
     Ma lui non se arma e sta nel paviglione.

        Diciamo de Marsilio e di sua gente,
     Che sopra al campo vengono arivare.
     Vedendo il piano de sotto patente,
     Che è pien de omini armati insino al mare.
     E’ non credeano già primeramente
     Che tanta gente potesse adunare
     Il mondo tutto, quanto è quivi unita;
     Nè la posson stimar, perchè è infinita.

        L’un campo a l’altro più se fa vicino,
     Chè le bandiere a l’incontro se vano.
     Ciascun dalle due parte è saracino,
     Fuor che la gente del re Carlo Mano.
     Spinella de Altamonte e Serpentino
     Con la lor schiera son gionti nel piano;
     Levasi il crido de una e d’altra gente,
     Che par che il cel profondi veramente.

        Risuona il monte e tutta la rivera
     Di trombe, di tamburi e d’altre voce.
     Serpentin sta davanti alla frontera,
     Sopra a corsier terribile e veloce.
     Ora si move il gran gigante Alfrera:
     Cosa non fu giamai tanto feroce,
     Quanto è colui, che trenta piedi è altano
     Su la zirafa, ed ha un bastone in mano.

10. T., MI. e Mr. vengano. — 11. T. Vedeno il; MI. Vedono al; Mr. Vedendo al; P. Vedono il. — 18. P. E. — 15. MI. e P. quanta. — 18. P. Al gran comando d'ogni Capitano. — 28. MI. e Mr. al corsier; P. sopra un c.