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[St. 15-18] libro i. canto iii 49

        Or non andò come si crede, il fatto:
     Gano le spalle alla terra mettia.
     Macario dopo lui si mosse ratto,
     E fe’, cadendo, a Gano compagnia.
     Potrebbe fare Iddio, che questo matto,
     Diceva Pinabello, a cotal via
     Vergogna tutta casa di Magancia?
     Così dicendo arresta la sua lancia.

        Questo ancor cadde con molta tempesta.
     Non dimandar se Astolfo si dimena,
     Forte gridando: Maledetta gesta,
     Tutti alla fila vi getto a l’arena.
     Conte Smiriglio una grossa asta arresta,
     Ma Astolfo il trabuccò con tanta pena,
     Che fo portato per piede e per mano.
     Oh quanto se lamenta il conte Gano!

       Questo surgiendo, diceva Falcone:
     Ha la fortuna in sè tanta nequizia?
     Può farlo il celo che questo buffone1
     Oggi ce abbatta tutti con tristizia?
     Nascosamente sopra dello arcione
     Legar si fece con molta malizia,
     E poi ne viene Astolfo a ritrovare:
     Legato è in sella, e già non può cascare.

        Proprio alla vista il duca l’incontrava,
     Ed hallo in tal maniera sbarattato,
     Che ora da un canto, or da l’altro pigava,
     Sì come al tutto de vita passato.
     Ogni omo attende se per terra andava.
     Alcun se avidde che gli era legato,
     Unde levosse subito il rumore:
     Dàgli, chè gli è legato il traditore.2

Boiardo. Orlando innamorato. Vol. I. 4
  1. MI. e P. far il ciel.
  2. T. e Mr. che glie; MI. e P. ch’egli è.