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orlando innamorato |
[St. 43-46] |
Or Malagise, dal demon portato,
Tacitamente per l’aria veniva;
Ed ecco la fanciulla ebbe mirato
Giacer distesa alla fiorita riva;
E quei quattro giganti, ogniuno armato,
Guardano intorno e già nïun dormiva.1
Malagise dicea: Brutta canaglia,
Tutti vi pigliarò senza battaglia.
Non vi valeran mazze, nè catene,2
Nè vostri dardi, nè le spade torte;
Tutti dormendo sentirete pene,
Come castron balordi avreti morte.
Così dicendo, più non si ritiene:
Piglia il libretto e gietta le sue sorte,
Nè ancora aveva il primo foglio vòlto,
Che già ciascun nel sonno era sepolto.3
Esso dapoi se accosta alla donzella
E pianamente tira for la spada,
E veggendola in viso tanto bella,
Di ferirla nel collo indugia e bada.
L’animo volta in questa parte e in quella,
E poi disse: Così convien che vada:
Io la farò per incanto dormire,
E pigliarò con seco il mio desire.4
Pose tra l’erba giù la spada nuda,
Ed ha pigliato il suo libretto in mano;
Tutto lo legge, prima che lo chiuda.
Ma che li vale? Ogni suo incanto è vano,
Per la potenzia dello annel sì cruda.
Malagise ben crede per certano
Che non si possa senza lui svegliare,
E cominciolla stretta ad abbracciare.
- ↑ T., MI. e Mr. già non dorm.; P. e di nulla dorm.
- ↑ P. Non valeran nè m.
- ↑ MI. e Mr. E già.
- ↑ P. Sieco pigliando tutto.