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orlando innamorato |
[St. 67-70] |
Di cui sono io pregion? diceva Gano;
Rispose a lui: De Astolfo de Inghilterra.[1]
Alor Gradasso fa palese e piano
Come sia stata tra lor duo la guerra.
Astolfo il conte Gano prende a mano,
Con lui davanti di Carlo se atterra,
E ingenocchiato disse: Alto segnore,
Costui voglio francar per vostro amore.
Ma con tal patti e tal condizïone,
Che in vostra mano e’ converrà giurare,
Per quattro giorni de entrare in pregione,
E dove, e quando io lo vorò mandare.
Ma, sopra a questo, vuo’ promissïone,
Perchè egli è usato la fede mancare,
Da’ paladini e da vostra corona,
Darmi legata e presa sua persona.
Rispose Carlo: Io voglio che lo faccia!
E fecelo giurare incontinente.
Or de andare a Parigi ogni om si spaccia.
Altro che Astolfo non se ode nïente:
E chi lo bacia in viso, e chi lo abbraccia,
Ed a lui solo va tutta la gente:[2]
Campato ha Astolfo, ed è suo quest’onore,
La fè de Cristo e Carlo imperatore.
Carlo si forza assai de il ritenire:[3]
Irlanda tutta li volea donare.
Ma lui se è destinato di partire,
Chè vol Ranaldo e Orlando ritrovare.
Qua più non ne dirò, lasciatel gire,
Che assai di lui avrò poi a contare:
Or quella notte, inanti al matutino,
Partì Gradasso ed ogni Saracino.
- ↑ P. Rispose quel.
- ↑ Ml. E da.
- ↑ P. d’el.