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quelli che hanno commessa l’empietá di occupar la pubblica libertá della patria. Tu, Cesare, che con l’impresa sceleratissima di far tua serva la nobilissima republica romana, mostrasti di non conoscere o di non temer Dio, vedi, guarda, rimira a quali termini di somma infelicitá egli sa condurre i pari tuoi e tutto il sangue loro. — Ancorché Cesare chiari segni desse di rimaner per tai parole grandemente confuso e afflitto, Apollo nondimeno, per piú crudelmente dilaniar l’animo di quell’uomo ambizioso e per consolar i suoi letterati, per l’orribilitá di quello spettacolo grandemente afflitti, e per inanimire i senatori delle republiche a coltivar la libertá delle patrie loro, comandò che con tutta l’eccellentissima sua famiglia l’umano Nettuno del mare, il sempre glorioso prencipe Andrea d’Oria fosse ammesso nel teatro. Onde Cesare nel rimirar la felicitá di famiglia tanto celebre e la gloria di quei signori, che nella patria libera dai genovesi, ricordevoli dell’immenso beneficio che avevano ricevuto da quel nuovo fondatore della presente libertá loro, come padroni erano amati, onorati, osservati, e che quel prencipe, di eterna memoria, dell’animo suo modestissimo cosi gloriosa fama di sé aveva lasciata appresso i suoi cittadini, molto piú lo tormentava l’invidia che aveva alla grandezza di quegli eroi, che il suo male: e allora fu che egli benissimo conobbe che, dopo l’acquisto della Francia, e per lui e per li suoi descendenti miglior consiglio, deliberazione piú onorata sarebbe stata abbracciar l’impresa che seppe pigliar il sempre glorioso prencipe Andrea d’Oria, di riordinar la libertá della sua patria caduta nel disordine di una confusissima democrazia, e con quelle armi medesime con le quali tanto sceleratamente conculcò l’autoritá del senato, abbatter la superba tirannide della plebe ignorante, e nella sua patria fondar una perfetta aristocrazia e acquistarsi il superbo titolo, la gloriosa prerogativa di secondo fondator della libertá romana; con la qual risoluzione ed egli e la sua posteritá cosi nella cittá di Roma sarebbe vissuta celebre e famosa, come l’eccellentissima famiglia dei Dorii, finché staranno in piedi le mura della patria loro e si troveranno genovesi nel mondo, mai sempre in quella nobilissima republica sará gloriosa e immortale. T. Boccalini, Ragguagli di Parnaso. 5