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RAGGUAGLIO V La contesa nata tra molti letterati, quale nella floridissima república di Vinegia sia la piú preclara legge politica, quale il piú prestante costume degno di lode straordinaria, dalla stessa serenissima Libertá veneziana, dai medesimi letterati concordemente eletta arbitra, è decisa e terminata. Degna di esser scritta è la virtuosa contesa che sei giorni sono nacque tra alcuni letterati di questo stato; i quali mentre discorrevano degli ordini egregi, delle leggi prestantissime e degli altri piú rari instituti che in cosi sublime grandezza mantengono la serenissima república veneziana, sorse tra essi disparere, qual meritasse di avere il primo luogo. E perché ognuno di quei virtuosi ostinatamente come migliore difendeva la sua opinione, affine che tanta differenza senza alterazion di animi fosse decisa, concordemente vennero in questa risoluzione di comparir tutti avanti la stessa serenissima Libertá veneziana, alla quale prima dicessero i sensi loro, e poi a quello si quietassero ch’ella avesse giudicato. Il tutto dunque fu fatto saper a quella serenissima dama, la quale graziosamente si contentò di dar a quei virtuosi la soddisfazione che desideravano. Pietro Crinito dunque fu il primo, che disse che, essendo legge certissima che tutte le cose che si veggono sotto la luna nascano prima, crescano poi e invecchiando manchino alla fine, cosa degna di molta ammirazione gli pareva che la sola república veneziana con gli anni ogni giorno piú si vedesse ringiovenire, e che quelle leggi, quegli ordini e quegli ottimi instituti, che negli altri principati, doppo molto essersi rilassati, andavano alla fine in dimenticanza, solo in Vinegia si vedessero crescere in rigore, in accuratezza, in maggior diligenza di piú stretta osservanza: beneficio quale operava che nella eccelsa república veneziana non si erano giammai vedute quelle riforme di governo, quei ripigliamenti di Stato, che con infiniti tumulti