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A CHI LEGGE.

Co’ gnatoni sempre famelici, i quali, benigno lettore, allora che fino alla gola hanno pieno il ventre, e che però grandemente essendo satolli delle vivande condite anco con le piú esquisite delicatezze, per dar nuovi gusti al palato, fino si sono chimerati i zuccheri bruschi; molto acconciamente possono esser assimigliati i curiosi virtuosi, voracissimi parasiti de’ libri e insaziabili pacchioni di tutte le piú saporite scienze: i quali, allora che fino all’ultima sazietá hanno crapulato i seri studi di Aristotile, d’Ippocrate, di Livio, di Virgilio, di Euclide e di altri pregiatissimi autori, anche le ore della ricreazione che si concedono al riposo del corpo, al ristoro dell’animo, non potendo soffrire che passino senza molta utilitá, la stessa lezione di qualche piacevole composizione vogliono che tutta sia studio fruttuoso. Onde per dar sempre delicato pasto ai voraci ingegni loro, fino hanno desiderato i zuccheri bruschi di veder nelle altrui nuove e capricciose composizioni meschiato il serio col piacevole: negozio che a’ virtuosi cosí sempre è riuscito difficile, come agli alchimisti il fissare il mercurio: e il desiderio intenso che gli ambiziosi scrittori hanno di far acquisto della pubblica lode, non punto essendo inferiore all’ingorda avarizia degli alchimisti, ha cagionato che infiniti di essi piú che molto hanno chimerato e sudato per talmente congelare l’instabil mercurio di unir l’utile col dolce, ch’egli stia saldo alla botta del martello di un sodo giudicio che sia inimico della falsa alchimia delle scurrilitá. Nel numero di questi, stimolato dall’ardente sete di quella gloria della quale gl’ingegni migliori degli uomini sono