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LIBRO PRIMO | 47 |
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Poi disse loro: o messaggere care,
Alla reina vostra tornerete:
E in verità potrete raccontare
Ciò che apertamente qui vedete;
Sicchè le piaccia di non farmi fare
Asprezza contro a quantunque voi siete,
E contro a lei, la qual mi par valente;
Ch’io ne sarei poi più di voi dolente.
114
Le damigelle allor preson commiato,
Dicendo: signor nostro, volentieri:
E nella terra per occulto lato
Si ritornar, non per mastri sentieri:
Ed alla donna lor tutto contato
Ciò ch’han veduto in fra que’ cavalieri:
Poi le lettere hanno presentate,
Le qua’ fur lette tosto ed ascoltate.
115
Poichè di quelle Ippolita il tenore
Ebbe compreso, e ’l dir delle donzelle,
Nel cor sentì grandissimo dolore,
E similmente sentir quante quelle
Ch’eran presenti ch’avesson valore,
Pensose assai e nell’aspetto felle:
Ma dopo alquanto Ippolita chiedendo
Con mano udirsi, cominciò dicendo: