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294 | LA TESEIDE |
101
Oh che duro partito è quello a ch’io,
Misera, son venuta per amore,
Di cui giammai non mi scaldò disio,
E senza colpa ne sento dolore!
O sommo Giove, deh diventa pio
Di me, che sol nel tuo sommo valore
I’ spero per soccorso del mio male,
Più ch’altro grieve, se di me ti cale.
102
E s’io dovea pur per Marte donata
Essere a sposo, vie minore affanno
Che questo bisognava, ove assembrata
Cotanta gente non è senza danno.
Andromeda fu solo liberata
Da Perseo, quando e’ l’ebbe senza inganno:
Ed esso al mostro s’oppose marino
Poi fu atato dal coro divino.
103
Borea sol n’andò in Etiopia
Ed ebbe Ortigia, tanto seppe fare:
E Pluto, che patia di moglie inopia,
Sol se la seppe in Cicilia furare:
Ed Orfeo della sua n’ebbe pur copia,
Tanto sol seppe umilmente pregare:
Ed Atalanta ancor fu guadagnata
Da un, da cui fu nel corso avanzata.