Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
LIBRO QUINTO | 181 |
92
Ma perchè già innamorato fui,
E per amor sovente folleggiai,
M’è caro molto il perdonare altrui,
Perch’io perdono più volte acquistai,
Non per mio operar, ma per colui
Pietà, a cui la figlia già furai:
Però sicuri di perdono state,
Vincerà ’l fallo la mia gran pietate.
93
Ma non fia assoluto il perdonare,
Ch’io ci porrò piacevol condizione;
La qual prometterete voi di fare,
Se io perdono a vostra falligione.
Essi ’l promisero, ed e’ fe’ giurare
Lor d’osservarla senza offensïone;
E félli insieme far pace solenne,
Poi in questo modo con lor si convenne.
94
E cominciò: belli signori, io avea
La giovinetta, la quale voi amate,
Meco guardata, e donar la credea
Per vera sposa al piacevole Acate
Nostro cugin; ma la fortuna rea
Con morte ha queste cose via levate,
Ed ella s’è rimasa senza sposo,
Come vedete, col viso amoroso.