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LIBRO TERZO | 113 |
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Molti altri regni ci ha, dove potrai
Miglior fortuna attender pienamente:
Così com’io, e tu udito l’hai,
Che di qui rimaner saria niente
Il ragionare, ed a me parve assai
Ricever, quando già liberamente
Ti trassi di prigion: sie valoroso,
Che Dio non mancò mai a virtudioso.
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Poscia che Arcita, doppio ragionando
Con Peritoo, sentì che ’l rimanere
Non avea loco, in sè stette pensando;
E tornandogli a mente che vedere
Emilia non potrebbe, essendo in bando,
Quasi vicino fu a dir di volere
Innanzi la prigion che tale esilio:
Con amor cospirando in tal consilio.
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Ma la ragion, che subita pervenne
Alla volontà folle di costui,
Con tre buoni argomenti appena il tenne;
Dicendo: se tu di’ questo ad altrui
E’ non fia detto, amore il ci ritenne;
Ma, non credendo sè valer per lui,
Donato s’è a questa gran viltate,
Prima ch’abbia voluta libertate.
bocc. la teseide | 8 |