Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/41


SOPRA DANTE 21

lo inferno. Chiamalo ancora Dite nel preallegato libro, dove dice:

Perque domos Ditis vacuas, et inania regna.

Ed è così chiamato dal suo re, il quale da’ poeti è chiamato Dite, cioè ricco e abbondante; perciocchè in questo luogo grandissima moltitudine d’anime discendono sempre. Nominalo similmente Orco nel libro spesse volte allegato, dove scrive:

Vestibulum ante ipsum, primisque in faucibus Orci.

Ed è chiamato Orco, cioè oscuro, perciocchè è oscurissimo, come nel processo apparirà. Oltre a questo l’appella Erebo nel già detto libro, dicendo:

Venimus, et magnos Erebi tranavimus amnes.

E perciò è chiamato Erebo, secondo che dice Uguccione, perchè egli s’accosta molto co’ suoi supplicii; secondo che Uguccione dice a coloro, li quali miseramente riceve e in sè tiene.

Ed è ancora chiamato questo luogo Baratro, come appresso dice l’autore nel canto xii. di questa parte, dove dice:

Cotal di quel baratro era la scesa.

E chiamasi Baratro dalla forma di un vaso di giunchi, il quale è tondo, nella parte superiore ampio, e nella inferiore aguto. Chiamalo ancora Abisso, siccome nell’Apocalisse si legge ove dice: Bestia, quae ascendet de abisso, faciet adversus illos bellum: e in altra parte: Data est illi clavis putei abissi, et aperuit puteum abissi. Il qual nome significa profondità. Hanne ancora il detto luogo alcuni altri, ma basti al presente aver narrati questi. Vedute le predette cose, avanti che all’ordine della lettura si ve-