aveva ucciso Polidoro figliuolo di Priamo, si partì, e andonne con la sua compagnia in Creti: donde costretto da pestilenza del cielo si partì, e venuene in Cilicia, dove Anchise morì appo la città di Trapani. Ed esso poi per passare in Italia rimontato co’ suoi amici sopra le navi, e lasciata ad Aceste, nato del sangue troiano, una città da lui fatta chiamata Acesta, in servigio di coloro li quali seguir nol poteano, secondochè Virgilio dice, da tempestoso tempo trasportato in Affrica, e quivi da Didone reina di(Cartagine fu ricevuto ed onorato, per alcuno spazio di tempo dimorò. Poi da essa partendosi, essendo già sette anni errato, pervenne in Italia, e nel seno Baiano, non guari lontano a Napoli, smontato, quivi per arte negromantica, appo il lago d’Averno, ebbe con gli spiriti immondi, di quello che per innanzi far dovesse consiglio: e quindi partitosi, laddove è oggi la città di Gaeta perdè la nutrice sua, il cui nome era Gaeta: e sopra le sue ossa fondò quella città, e dal nome di lei la dinominò: e quindi venuto nella foce del Tevere, ed essendogli, secondochè dice Servio, venuto meno il lume d’una stella, la quale dice essere stata Venere, estimò dovere esser quivi il fine del suo cammino: ed entrato nella foce, e su per lo fiume salito con le sue navi, laddove è oggi Roma, fu da Evandro re ricevuto e onorato: e in compagnia di lui essendo, da Latino re de’ Laurenti gli fu data per moglie la figliuola, chiamata Lavina, la quale primieramente aveva promessa a Turno, figliuolo di Dauno re de’ Rutoli. Per la qual cosa nacque guerra tra Turno e lui, e molte battaglie vi furono: e se-