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24 il filocolo

sicurtá del suo esercito, senza discendere al piano, s’era attendato. Ma giá avendo il sole con gli acuti raggi cominciato a dissolvere l’oscure nebbie, il re, che sopra l’alta montagna dimorava, nella sua mente imaginando il cammino che col suo popolo far doveva, ficcando gli occhi tra la folta nebbia nel fondo dell’oscura valle, vide la divota gente cavalcare verso di lui; la quale veduta, incontanente dubitando, non altrimenti e’ s’arse che fa la piombosa pietra, la quale uscendo della risonante frombola vola, e volando imbianca per gli impeti che dinanzi trova alla sua foga; e con alta voce voltato a’ suoi cavalieri gridò: «Venite, franchi compagnoni e cari amici e fratelli, perciò che giá credo che i nostri nemici ci si manifestino». E poi alquanto racchetato in se medesimo, parlò cosi: «Signori, se gli occhi non mi mentono, a me par vedere, sí come mostrato v’ho, parte de’ nostri avversarii giá essere nella profonda valle appiè del monte, e venir verso noi, ed essi, sí come io credo, ancora di nostro movimento, né delle nostre armi prese, niente sanno, né noi ancora qui hanno potuto vedere per la folta nebbia, la quale ancora non è dissoluta. Però a me parrebbe che essi fossero da essere ovviati con aspro scontro senza piú dimorare, acciò che essi, non avvedendosi prima di noi che noi gli assalissimo, non potessero prendere rimedio a noi nocevole, né al loro scampo utile. Io sono certo che essi sono infino a questo loco venuti senza trovare alcuna resistenza, per la qual cosa io avviso che essi cavalcano senza alcuna paura dissolutamente; perché assalendoli subito, gli troveremo senza alcuno argomento, e di loro avremo o la morte o la vita, qual piú ne piacerá: onde io vi priego che senza alcuno dimoro vigorosamente siano da voi assaliti, cacciando da voi ogni tema. E giá vedeste voi, anzi che noi le nostre case abbandonassimo, che gl’iddii ne mostrarono segni di riconciliazione, e per piú certezza di questo ci dierono il santo uccello per vero duca, il quale voi vedete che ha i nostri passi indirizzati in quella parte, che noi per lo preterito tanto abbiamo disiato. Appresso a questo, voi sapete che questi vengono assetati del nostro sangue, e