sicurtá del suo esercito, senza discendere al piano, s’era attendato.
Ma giá avendo il sole con gli acuti raggi cominciato a
dissolvere l’oscure nebbie, il re, che sopra l’alta montagna
dimorava, nella sua mente imaginando il cammino che col
suo popolo far doveva, ficcando gli occhi tra la folta nebbia
nel fondo dell’oscura valle, vide la divota gente cavalcare
verso di lui; la quale veduta, incontanente dubitando, non
altrimenti e’ s’arse che fa la piombosa pietra, la quale uscendo
della risonante frombola vola, e volando imbianca per gli
impeti che dinanzi trova alla sua foga; e con alta voce voltato
a’ suoi cavalieri gridò: «Venite, franchi compagnoni e
cari amici e fratelli, perciò che giá credo che i nostri nemici
ci si manifestino». E poi alquanto racchetato in se medesimo,
parlò cosi: «Signori, se gli occhi non mi mentono, a me par
vedere, sí come mostrato v’ho, parte de’ nostri avversarii giá
essere nella profonda valle appiè del monte, e venir verso
noi, ed essi, sí come io credo, ancora di nostro movimento,
né delle nostre armi prese, niente sanno, né noi ancora qui
hanno potuto vedere per la folta nebbia, la quale ancora non
è dissoluta. Però a me parrebbe che essi fossero da essere
ovviati con aspro scontro senza piú dimorare, acciò che essi,
non avvedendosi prima di noi che noi gli assalissimo, non
potessero prendere rimedio a noi nocevole, né al loro scampo
utile. Io sono certo che essi sono infino a questo loco venuti
senza trovare alcuna resistenza, per la qual cosa io avviso
che essi cavalcano senza alcuna paura dissolutamente; perché
assalendoli subito, gli troveremo senza alcuno argomento, e
di loro avremo o la morte o la vita, qual piú ne piacerá:
onde io vi priego che senza alcuno dimoro vigorosamente siano
da voi assaliti, cacciando da voi ogni tema. E giá vedeste
voi, anzi che noi le nostre case abbandonassimo, che gl’iddii
ne mostrarono segni di riconciliazione, e per piú certezza di
questo ci dierono il santo uccello per vero duca, il quale voi
vedete che ha i nostri passi indirizzati in quella parte, che
noi per lo preterito tanto abbiamo disiato. Appresso a questo,
voi sapete che questi vengono assetati del nostro sangue, e