— Dicolti. Io mi contraffarò a guisa d’uno attratto, e tu dall’un lato e Stecchi dall’altro, come se io per me andar non potessi, mi verrete sostenendo, faccendo sembianti di volermi lá menare acciò che questo santo mi guerisca: egli non sará alcuno che veggendoci non ci faccia luogo e lascici andare. — A Marchese ed a Stecchi piacque il modo: e senza alcuno indugio, usciti fuor dell’albergo, tutti e tre in un solitario luogo venuti, Martellino si storse in guisa le mani, le dita e le braccia e le gambe, ed oltre a questo, la bocca e gli occhi e tutto il viso, che fiera cosa pareva a vedere; né sarebbe stato alcun che veduto l’avesse, che non avesse detto, lui veramente esser tutto della persona perduto e rattratto. E preso, cosí fatto, da Marchese e da Stecchi, verso la chiesa si dirizzarono, in vista tutti pieni di pietá, umilemente e per l’amor di Dio domandando a ciascuno che dinanzi lor si parava che loro luogo facesse, il che agevolmente impetravano; ed in brieve, riguardati da tutti, e quasi per tutto gridandosi: — Fa’ luogo! fa’ luogo! — lá pervennero ove il corpo di santo Arrigo era posto, e da certi gentili uomini, che v’erano da torno, fu Martellino prestamente preso e sopra il corpo posto, acciò che per quello il beneficio della sanitá acquistasse. Martellino, essendo tutta la gente attenta a veder che di lui avvenisse, stato alquanto, cominciò, come colui che ottimamente fare lo sapeva, a far sembianti di distendere l’un de’ diti, ed appresso la mano, e poi il braccio, e cosí tutto a venirsi distendendo. Il che veggendo la gente, sí gran romore in lode di santo Arrigo facevano, che i tuoni non si sarieno potuti udire. Era per ventura un fiorentino vicino a questo luogo, il quale molto bene conoscea Martellino, ma per l’esser cosí travolto quando vi fu menato non l’avea conosciuto, il quale, veggendolo ridirizzato e riconosciutolo, subitamente cominciò a ridere ed a dire: — Domine, fallo tristo! Chi non avrebbe creduto, veggendol venire, che egli fosse stato attratto da dovero? — Queste parole udirono alcuni trivigiani, li quali incontanente il domandarono: — Come, non era costui attratto? — A’ quali il fiorentin rispose: — Non piaccia a Dio! Egli è stato sempre diritto come qualunque è