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nota 357

Arquatis ivi30, ms. Arquadae, ma piú oltre è usata per ben quattro volte la forma Arquas -atis (cfr. 22335 2246, 32 2255); facundiam 2245, ms. fecundiam; Euxini ivi10, ms. Euxinii; honorabitur ivi12, ms. honoraberis, ma la seconda pers. è esclusa dal contesto; aliquando ivi14, ms. aliter o, per meglio dire, l’abbreviazione corrispondente (ma qui la parola, conservata dalle stampe, non ha luogo; per aliquando si veda invece qualche linea piú oltre); Adriaticum ivi15, ms. Hadriacum; venerabundus ivi16, ms. venerabundas; fame ivi21, ms. fama; cui ivi27, ms. tui (cfr. un altro cui subito oltre); ut ivi33, ms. at; sole 22510, ms. solem; senis ivi15, ms. semis (!); ostendisse ivi22, ms. ēndisse, evidente svista per ōndisse; hunc ivi, ms. hinc; singulare ivi23, ms. singulari; lucanum ivi27, ms. lucanus; parius ivi, ms. paruus; preeminentia ivi32, ms. proeminentia; Mausolo ivi31, ms. Mausoleo; possem ivi36, ms. posse; servarit 2269, ms. servavit: il modo congiunt. è richiesto dall’ut che precede (si può anche pensare ad un originario servaverit scritto seruauit col compendio di er sull’ultima u, compendio che nella copia sarebbe stato trascurato); extremum ivi17, ms. extremam; dispositum ivi21, ms. depositum; varia alii ivi22, ms. alii varia; consultum24, ms. consumptum (!); innotuit ivi26, ms. innouit et inn. ad ignaviam ivi30, suppl. dal Mehus; considerate 22713, ms. considerati; suam ivi17, ms. tuam; quam ivi19, ms. quum; periere ivi21, ms. perire1.

Sarebbe degna dell’epiteto di lapalissiana la sentenza di chi affermasse che le ventiquattro epistole sin qui enumerate non sono se non una minima parte di tutte quelle scritte in circa otto lustri dal Bocc. e poscia andate perdute; piú positivo proposito è di chi voglia tessere un breve catalogo delle lettere determinatamente individuate da qualche specifica testimonianza. Di due, una al Nelli ed una al vescovo di Firenze Agnolo Ricasoli, è conservato il



  1. L’ortografia del ms. è su per giú quella usata dal Nostro negli ultimi anni, tolta naturalmente la rappresentazione dei digrammi æ œ, che l’amanuense esprime conforme all’uso invalso nel tempo suo. Per il resto non ho avuto che a raddoppiare qualche consonante (terestri, Apennini, assumendam 22326 e sumam 22610 perché il Bocc. scriveva «summere», toleratu, oceani, Africa, auferetur), a togliere o ad inserire qualche h o y (lachrymas, Halicarnassum, hierosolymitanis, bibliotheca, e viceversa arcadum e Ioannes; indus, Heliconis, italorum, e viceversa Posilypi, Smyrnas, inclytus 22631: si cfr. invece incliti 2228), e a modificare lictoribus 22415 lictoris 22524 in litoribus, litoris.