Pagina:Boccaccio, Giovanni – Opere latine minori, 1924 – BEIC 1767789.djvu/283


nota 277


Redazione A:

1) horrida non grandis magnorum 341;
2) Yda huic iudicio 362;
3) salix orno 70;
4) rivos turpes 863.

Nella redazione B passarono solo le due prime lezioni.


Redazione A:

1) quisque iras 28;
2) dictamus est capreis 444;
3) foliis viridis redimitus olive 595;
4) mugire leones 91;
5) hac tauros 1106.

Passarono nella redazione B le lezioni 2) e 4) solamente7.



    menti di parola: herbida 1 (e contemporaneamente fu aggiunto sopra il rigo ne a nemorum), tecta ligustris 7, tutto il v. 44 e le parole montes brutios del successivo, olim Argus 47, ibus di viribus 49, r di truculentior piú angue 76, cavern di cavernas 101, furi di furibundus 119; fu abrasa anche una parola brevissima tra Iuvit e narrasse 112.

  1. Lezione rimasta in L (cfr. Hecker, p. 66). Le parole non grandis sono ancora riconoscibili in R sotto la rasura.
  2. Lezione rimasta in L (cfr. Hecker, p. 66).
  3. Furono scritti sopra rasura i tratti seguenti: cedro 32, silvestrumque 35, nemorique salubres 58, cana 70, celsis e vepreta cupressis 71, huic omnis 72, summissis 79, le tre ultime lettere di aret piú et seguente 82, que dopo ybleus 98, vacuus 100, per sordida 111.
  4. Lezione rimasta in L.
  5. Per le due prime parole cfr. Hecker, p. 46; redimitus s’indovina piú che non s’intravveda.
  6. Lezione rimasta in L.
  7. Scritte sopra altre parole raschiate prima della redazione B: lapsa est 8, nam trux 12, Et 37 (tra la copula e il si che segue fu abrasa una parola di cinque o sei lettere), tutto il v. 48, redimitus 61, rostro 68, magis 70, reside di residemus 79, ruminat con quel che segue sino a campi 81 (esclusi pertanto que e quiescunt), flere dolenti 90, est 100, duro 131, tutto il v. 132 ed il primo emistichio del seguente sino a sculptum, Tunc 146 (dopo questa parola fu abrasa un’altra brevissima), nuper 150.