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’nvidia, ode certe voci, mosse da caritá; poi truova spiriti a sedere, vestiti tutti di ciliccio e con gli occhi cigliati, tra’ quali Sapia gli favella.

Comincia il canto decimoquarto del Purgatoro. Nel quale l’autore nel predetto girone parla con Guido del Duca, il quale, abbominata la valle d’Arno, predice alcune cose del nepote di Rinier da Calvoli; e poi si duole di piú valenti uomini romagnuoli, venuti meno; poi ode voci in detestazion della ’nvidia. Comincia il canto decimoquinto del Purgatoro. Nel quale l’autor mostra come, invitati da uno agnolo a salir nel terzo girone, Virgilio gli solve un dubbio, natogli per parole di Guido del Duca; poi mostra sé avere per vision vedute certe cose dimostranti mansuetudine, e, nel giron pervenuti, dice cominciarsi lor sopra un gran fummo.

Comincia il canto decimosesto del Purgatoro. Nel quale l’autor mostra come, entrato nel fummo del terzo girone, dove si purga il peccato dell’ira, truova Marco Lombardo, il quale ragiona con lui del mondo ch’è guasto e della cagione. Comincia il canto decimosettimo del Purgatoro. Nel quale l’autor mostra come, vedute certe cose in visione, le quali sono in detestazion dell’ira, Virgilio gli aperse che cosa è amore e di quante spezie, essendo essi pervenuti nel quarto girone, dove si purga l’amore del bene scemo.

Comincia il canto decimottavo del Purgatoro. Nel quale l’autore mostra ancora come amore in noi si crea. E appresso ode cose ad incitare la sollecitudine; e poi parla con l’abate di San Zeno da Verona, e ultimamente ode cose in vitupèro della pigrizia.

Comincia il canto decimonono del Purgatoro. Nel quale l’autore discrive una vision d’una fernina contrafatta, veduta da lui; e appresso come perviene nel quinto girone, ove si purga il peccato dell’avarizia; e quivi truova peccatori a giacere vólti in giú e legati, e parla con un papa di que’ dal Fiesco. Comincia il canto vigesimo del Purgatoro. Nel quale l’autore mostra d’aver parlato tra gli avari con Ugo Ciappetta, il quale gli dice come di lui son discesi li presenti reali di Francia, e, oltre a ciò, alcune vituperevoli opere fatte e che far debbono, e, oltre a ciò, gli mostra come il di cantano laudevoli cose della povertá, e la notte vituperevoli dell’avarizia; e ultimamente come senti tutto tremare il monte.