Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/247

205Poscia nell’Antenora, ivi vicina,
tra gli altri dolorosi vide il Bocca,
e di Gian Soldanier l’alma meschina,
ed altri molti, ch’ora a dir non tocca,
si come l’arcivescovo Ruggieri,
210ed il conte Ugolino, anima sciocca.
Piú oltre andando pe’ freddi sentieri,
spiriti truova nella Ptolomea
giacer riversi ne’ ghiacci severi.
Quivi, racconta, l’alma si vedea
215di Brancadoria e di frate Alberico,
che senza prò de’ frutti si dolea.
Appresso vede l’Avversario antico
nel centro fitto, e Iuda Scariotto,
e Cassio e Bruto, di Cesar nemico,
220nell’infima Iudecca star di sotto.
Quindi, pe’ velli del fiero animale
discendendo, e salendo, il dúca dotto
lui di fuor tira da cotanto male
per un pertugio, onde le cose belle
225prima rivide, e per cotali scale
usciron quindi «a riveder le stelle».