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bollir vede per tutto; e perché cónte
le vie salvagge, a passar la riviera
Nesso gli fa della sua groppa ponte.
ioo Oltre passati, in una selva fiera
di spirti, in bronchi noderosi e torti
mutati, entraron per via straniera.
Tutti se stessi i miseri avien morti,
che li piangean, divenuti bronconi;
105dove gli fé’ Pier delle Vigne accorti
delle dolenti lor condizioni
e delle sue; e nella selva stessa,
dopo gli uditi miseri sermoni,
da nere cagne un’anima rimessa
I IO vide sbranare, e seppe a tal martiro
dannato chi la sustanzia, commessa
all’util suo, biscazza. E quindi giro
piú giú, dove piovean fiamme di foco,
fuor della selva, sovra un sabbion diro;
115lá dove Campaneo, curante poco,
vider giacer sotto la pioggia grave
.con piú molti arroganti; e’n questo loco,
seguendo, mostra con rima soave
d’una statua, ch’è di piú metalli,
120l’acqua cadere in quelle valli prave,
e quattro fiumi per piú intervalli
nel mondo occulto fare, infino al punto
piú basso assai che tutte l’altre valli.
Poi ser Brunetto abbrusciato e consunto
125sotto l’orribil pioggia correr vede,
col quale alquanto, parlando, congiunto,
di sua futura vita prende fede.
Poi, Guido Guerra e Tegghiaio Aldobrandi,
Iacopo Rusticucci, infino al piede
130di lui venuti, a’ lor nuovi dimandi
sodisfa presto; e quinci procedette
dove anime trovò con tasche grandi