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presa. E questo è ciò che l’autore in questa comparazione vuol dimostrare.

E poi, per compiere la comparazion, segue: «Prima che sien tra lor battuti e punti». Parla qui l’autore metaphorice, percioché a questo giuoco non interviene alcuna battitura o puntura corporale, ma mentale puote intervenire, in quanto colui, che ha il piggior del giuoco, è battuto e punto da vergogna. Poi segue: «Cosi, rotando», volgevansi questi tre in modo di ruota, per non istar fermi, e come che si volgessono, sempre tenevano il viso vólto verso l’autore e con lui parlavano; e questo è quello che vuol dire: «ciascuna il visaggio Drizzava a me; si che ’n contrario il collo Faceva a’ piè continuo viaggio»; in quanto il collo si torceva verso l’autore, ove i piedi talvolta si volgevano, e secondo che il moto circulare richiedeva, verso il sabbione.

E, cosi rotandosi, cominciò l’un di loro a dire all’autore: — «E se miseria d’esto luogo sollo», cioè non tanto fermo, percioché di sopra la rena, la quale è di sua natura rara, è malagevole a fermare i piedi; «Rende in dispetto noi», facendoci parere degni d’essere avuti poco a pregio, e per conseguente, «e’ nostri prieghi, — Cominciò l’uno», di loro a dire, e, oltre a ciò, — «il tristo aspetto e brollo», in quanto siamo dal continuo fuoco cotti e disformati; ma, non ostante questa deformitá, «La fama nostra», la qual di noi nel mondo lasciammo, «il tuo animo pieghi», a compiacerne di questo, cioè «A dirne chi tu se’, che i vivi piedi Cosi sicuro per lo ’nferno freghi»; quasi voglia dire: percioché questo ne fa assai maravigliare. E, accioché esso renda l’autore liberale a dover far quello che addomanda, prima che la risposta abbia di ciò. che egli addomanda, nomina i compagni suoi e sé, dicendo: «Questi, l’orme di cui pestar mi vedi», dice di colui che davanti gli andava, l’orme del quale conveniva a lui, che il seguiva correndo, pestare, cioè scalpitare, «Tutto», cioè posto, «che nudo e dipelato vada», percioché le fiamme, le quali cadevano accese, gli avevano tutta arsa la barba e’ capelli, e però dice «dipelato»; «Fu di grado maggior», di nobiltá di sangue e di