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quella che di loro si pasce. «Vid’io piú di mille anime», cioè infinite, «distrutte», perdute, «Fuggir cosi», come le rane ha mostrato che fuggono, «dinanzi ad un» (noi nomina, percioché ancora noi conosceva, ma si vedea), «ch’ai passo», di Stige, dove esso era passato nella nave di Flegias, «Passava Stige con le piante asciutte», cioè senza immollarsi i piedi. E poi segue: «Dal volto rimovea quell’aer grasso», per li fummi e per le nebbie che v’erano, le quali hanno a far l’aere grosso e spesso, «Menando la sinistra» mano, percioché nella destra portava una verga, si come appresso si comprende; «innanzi», da sé, «spesso». S in questo dimostra l’autore quello aer grosso dovergli essere assai noioso; e ciò non ci dee parer meraviglia, considerando chi egli era, e onde venia. «E sol di quell’angoscia parea lasso», stanco e vinto. «Ben m’accors’io ch’egli era da ciel messo». E di questo s’accorse quando gli fu piú vicino, presumendolo ancora per l’anime de’ dannati, che, nel venir suo, fuggendo si nascondevano, si come quelle che temevano di maggior pena, o che avevano in orrore di riguardarlo si come nemico; o ancora per lo fracasso, il quale davanti a lui avea sentito venire, per lo qual potè conoscere tutto lo ’nferno commuoversi alla venuta d’un messo di Dio. E, perché egli conobbe questo, dice: «E volsimi al maestro», per sapere quello che io dovessi fare, appressandosi questo messo da cielo; «e quei», cioè il maestro, «fe’ segno», a me, «Ch’io stessi cheto», passando egli, «ed inchinassi ad esso», facendogli reverenza. «Ahi quanto mi parea pien di disdegno!» nello aspetto suo. E questo meritamente, percioché, come creatura perfetta e beata, non poteva far senza sdegnare ciò che i demòni contro alla volontá di Dio attentavano. [E qui assai manifestamente si può comprendere l’uomo potersi senza peccare adirare, poiché l’angelo di Dio, il quale peccar non puote, era commosso.] «Giunse alla porta», serrata, «e con una verghetta», la quale nella destra man portava, per la quale si disegna l’uficio del messo e l’autoritá di colui che ’l manda. [E, secondo che i santi vogliono, questo uficio commette Iddio a qualunque s’è