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che fuori ne fu, né egli né alcun de’ suoi; per la qual cosa, avendo riguardo al miracolo, la lasciò stare senza alcuna molestia farle. Similmente passò in Toscana, e in quella molte ne consumò; e tra esse, scrive alcuno, con tradimento prese Firenze e quella disfece. Scrive nondimeno Paolo Diacono che, avendo Attila rubate e guaste piú cittá in Romagna, e avendo il campo suo posto in quella parte dove il Mencio mette in Po, e quivi stesse intra due, se egli dovesse andare verso Roma, o se egli se ne dovesse astenere (non giá per amore né per reverenza della cittá, la quale egli aveva in odio, ma per paura dello esempio del re Alarico, il quale, andatovi e presa la cittá, poco appresso mori): avvenne che Leone papa, santissimo uomo, il quale in que’ tempi presedeva al papato, personalmente venne a lui, e ciò che egli addomandò, ottenne. Di che maravigliandosi i baroni d’Attila, il domandarono perché, oltre al costume suo usato, gli avea tanta reverenza fatta, e, oltre a ciò, concedutogli ciò che addomandato avea; a’quali Attila rispuose sé non avere la persona del papa temuta, ma un altro uomo, il quale allato a lui in abito sacerdotale avea veduto, uomo venerabile molto e da temere, il quale aveva in mano un coltello ignudo, e minacciavaio d’ucciderlo se egli non facesse quello che ’l papa gli domandasse. Cosi adunque repressa la rabbia e l’impeto d’Attila, senza appressarsi a Roma, se ne tornò in Pannonia; e quivi, oltre a piú altre mogli le quali aveva, ne prese una chiamata Ilditto, bellissima fanciulla: e celebrando nelle nozze di questa nuova moglie un convito grandissimo, bevé tanto vino in quello, che la notte seguente, giacendo supino, se gli ruppe il sangue del naso, come altra volta soleva fare, e fu in tanta quantitá, che egli l’allogò, e cosi miseramente mori. La cui morte per sogno lu manifestata a Marziano imperadore, il quale essendo in Costantinopoli, quella notte medesima nella quale mori Aitila, gli parve in sogno vedere l’arco d’Atti a esser rotto; per la qual cosa comprese Attila dovere esser morto, e la mattina seguente a piú de’ suoi amici il disse; e poi si ritrovò esser vero clic propriamente quella notte Attila era morto.