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v’andasse: e dice che, poi Virgilio gli ebbe mostrata la cagione della mina di quella roccia, alla quale esso pensava, gli dice: «Ma ficca gli occhi a valle, clié s’approccia La riviera», cioè il fiume o’l fosso, «del sangue, in la qual bolle»; e questo, percioché quel sangue era boglientissimo; «Qual che per violenza in altrui tioccia», — rubando o uccidendo; e cosi appare questa essere la prima spezie de’ violenti, de’ quali di sopra è detto. La qual riviera del sangue come l’autor vide, cosi contra i vizi, da’ quali si può comprendere questa spezie di violenza esser causata, leva la voce, ed esclamando dice: «O cieca cupidigia», cioè disiderio d’avere; e cosi apparirá radice di questa colpa, cioè del rubare, essere avarizia; il che assai di sopra, dove dell’avarizia si trattò, fu mostrato, il disordinato appetito d’avere, inducer gli uomini alle violenze e alle ruberie. Poi segue a dimostrarne L’altra radice dell’altra parte della violenza, la qual si fa nel sangue del prossimo, dicendo: «o ira folle», cioè pazza e bestiale, la quale è cagione dell’uccisioni che fanno i rubatori; percioché i rubatori, o da dilesa fatta da colui che rubar vogliono, o da alcuna parola loro non grata commossi, vengono all’uccisione, e cosi fanno violenza nelle cose e nelle persone del prossimo. Segue adunque: «Che si ci sproni»; e questo «sproni», il quale è in numero singulare, si riferisce primieramente a quella prima parte della esclamazione, («O cieca cupidigia»), e poi si riferisce alla seconda parte («o ira folle»), «nella vita corta», cioè in questa vita mortale, la quale, per rispetto della eternitá, quantunque lunghissima fosse, non si potrebbe dire essere un batter di ciglia; «E nell’eterna poi», cioè in quella nella quale, cosi peccando, senza penterci, siamo in eterno supplicio dannati, «si mal c’immolle», cioè ci bagni, come appare nel tormento de’miseri, li quali nel sangue bolliti sono. E vogliono alcuni, in questo condolersi, l’autor mostrare d’essere stato di questa colpa peccatore; e però, vedendo il giudicio di Dio, sentirsene per paura compunzione e dolore.

Ma poi che egli ha detto contro a’ due vizi, li quali son cagione della violenza che nelle cose e nella persona del prossimo