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non finendosi la quistione per parole, presero per partito d’andarne alle lor case con questi patti: che quale delle lor donne trovassero in piú laudevole esercizio, quella fosse meritamente da commendar piú che alcun’altra; e cosí, montati a cavallo, subitamente fecero. E pervenuti a Roma, trovarono le nuore del re ballare e far festa con le lor vicine, non ostante che i lor mariti fossero in fatti d’arme e a campo; e di quindi n’andarono a un castello chiamato Collazio, dove un giovane chiamato Collatino, loro zio, teneva la donna sua, chiamata Lucrezia, e trovarono costei in mezzo delle sue femmine vegghiare, e con loro insieme filare e far quello che a buona donna e valente s’apparteneva di fare: per che fu reputato che costei fosse piú da lodare che alcuna dell’altre e che Collatino avesse miglior moglie che alcun degli altri. Era tra questi giovani Sesto Tarquino, giovane scellerato e lascivo, il quale, veduta Lucrezia e seco medesimo commendatala molto, entratagli nell’anima la bellezza e l’onesta di lei, seco medesimo dispuose di voler del tutto giacer con lei: e dopo alquanti di, senza farne sentire alcuna cosa ad alcuno, preso tempo, solo ritornò a Collazio, dove da lei parentevolmente ricevuto ed onorato, considerato la condizione della casa, la notte, come silenzio senti per tutto, estimando che tutti dormissero, levatosi, col coltello ignudo in mano, tacitamente n’andò lá dove Lucrezia dormiva, e postale la mano in sul petto, disse: — Io sono Sesto, e tengo in mano il coltello ignudo; se tu farai motto alcuno, pensa ch’io t’ucciderò di presente. — Ma per questo non tacendo Lucrezia, la quale in guisa alcuna al suo desiderio acconsentir non voleva, le disse: — Se tu non farai il piacer mio, io t’ucciderò, e appresso di te ucciderò uno de’ tuoi servi, e a tutti dirò che io t’abbia uccisa, percioché col tuo servo in adulterio t’abbia trovata. — Queste parole spaventarono la donna, seco pensando che, se in tal guisa uccisa fosse trovata, leggermente creduto sarebbe lei essere stata adultera, né sarebbe chi la sua innocenza difendesse: e però, quantunque malvolentieri si consentisse a Sesto, nondimeno, avendo pensato come cotal peccato purgherebbe, gli si consenti.